Museo di Storia Naturale di Venezia

Museo di Storia Naturale di Venezia Giancarlo Ligabue

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Macroalghe a Venezia

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Sono grandi, anzi enormi. Sono abbondanti, spesso infestanti. Sono esotiche, vengono dal Giappone e nelle acque della Laguna di Venezia si sono trovate benissimo e non hanno nessuna intenzione di andarsene.

Sono il sargasso Sargassum muticum e la Laminaria Undaria pinnatifida, delle alghe brune che chiunque ormai a Venezia ha avuto modo di osservare. Formano infatti una fitta cintura attorno agli imbarcaderi dei vaporetti, anche in tutto il Canal Grande, ricoprono interamente la riva delle zattere come quella di Riva degli Schiavoni o di S.Maria Elisabetta del Lido. Fanno apparire i bassi fondali prossimi alle Fondamente Nuove o della Giudecca come estese praterie marine, con distese ininterrotte di queste alghe, il cui tallo può sfiorare i due metri. Si ancorano saldamente a corpi solidi sommersi, mattoni, detriti, sassi, cocci, e affiorano in superficie in ammassi spesso così densi da rendere difficoltosa la navigazione.

Sono giunte entrambe attorno al 1992 in Laguna di Venezia, nella zona attorno alla città di Chioggia da cui si sono poi diffuse rapidamente in tutta la laguna. Non sembrano avere consumatori locali e appaiono molto competitive e spiazzanti nei confronti delle specie locali.

Sappiamo ancora molto poco dei loro effetti nell’ambiente, ma rappresentano solo la punta, sia pur vistosa, di un iceberg sommerso dalle dimensioni enormi. Le specie esotiche (o aliene) che conquistano la nostra laguna sono infatti moltissime, aumentano continuamente e rappresentano una delle minacce più gravi in assoluto per la biodiversità locale, e nel complesso, su scala planetaria.

Il Museo di Storia Naturale di Venezia è referente locale per lo studio della biodiversità e la diffusione delle specie esotiche (alien species) in collaborazione con il gruppo di lavoro della Società Italiana di Biologia Marina (SIBM) e dell’Atlas of Exotic Species in the Mediterranean )CIESM), grazie alle specifiche e particolari competenze nella classsificazione tassonomica degli organismi, ed in quest’ambito mantiene un costante monitoraggio sulla comparsa, diffusione delle specie esotiche in ambiente continentale, lagunare e marino locale, studiando inoltre gli effetti che la comparsa di tali nuove specie determinano nei diversi ecosistemi interessati.

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