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Hierophis viridiflavus (Lacépède, 1789) (Reptilia, Squamata, Colubridae)
Lunghezza da 80 a 150 cm; eccezionalmente i maschi possono raggiungere i 200 cm. Occhi gialli con pupilla nera circolare. Il corpo è ricoperto da squame lisce e ha una colorazione tipica: nella parte superiore predominano il giallo, il verde e il nero, con un disegno a macchie regolari che nella seconda parte del corpo divengono meno nette fino a trasformarsi in strisce longitudinali sottili, mentre la parte inferiore è giallo-biancastra o giallo-verdastra; nei giovani il disegno e la colorazione sono più attenuati. Alcuni esemplari adulti possono essere completamente neri con riflessi violacei.
Serpente dalle abitudini diurne, comune in terraferma e nell’area lagunare; si rinviene in ambienti diversi, sia aperti che boscati, anche nei pressi degli insediamenti umani. Frequenta in genere la terraferma ma è un abile nuotatore; per questo lo si può osservare anche nei canali e sulle isole. E’ molto veloce e capace di arrampicarsi agevolmente su alberi ed arbusti.
Durante il periodo freddo sverna all’interno di spaccature del terreno, vecchie tane di animali, ripari tra le radici di alberi o altre cavità. Si ciba di topi e altri piccoli mammiferi, uccelli, lucertole, serpenti (anche della sua stessa specie), anfibi e insetti come cavallette.
Non è velenoso ma se disturbato diviene aggressivo, causando morsi dolorosi che provocano piccole lacerazioni della pelle. In caso di contatto, si deve avere cura di evitare bruschi strattoni nello staccare la bocca del Biacco, essendo i suoi denti leggermente uncinati.
E’ indispensabile sfatare alcune errate convinzioni, quali il ritenere i biacchi serpenti pericolosi, o addirittura scambiarli per giovani vipere. Come gli altri colubri, si distinguono infatti da queste per alcuni caratteri fondamentali: pupilla rotonda anziché ellittica verticale; coda lunga e sottile, anziché breve e tozza; testa affusolata e non triangolare, con profilo arrotondato anziché rivolto verso l’alto e squame più grandi e regolari; tracce del morso prive dei fori circolari dovuti ai denti veleniferi.
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Bibliografia:
BRUNO S., 1985. Serpenti d’Italia. Giunti Martello, Firenze. 191 pp.
GHERARDINI F., 1988. Serpenti italiani velenosi e innocui. Editoriale Olimpia, Firenze. 119 pp.
PERIPOLLI M., 2007. Biacco Hierophis viridiflavus (Lacépède, 1789). In: Bonato L., Fracasso G., Pollo R., Richard J., Semenzato M. (eds.), Atlante degli Anfibi e dei Rettili del Veneto, Associazione Faunisti Veneti, Nuovadimensione Ed.: 167-170.
VANNI S., NISTRI A., 2006. Hierophis viridiflavus. In: SINDACO R., DORIA G., MAZZETTI E., BERNINI F. (eds.). Atlante degli Anfibi e dei Rettili d’Italia. Societas Herpetologica Italica, Edizioni Polistampa, Firenze: 544-547.
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