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Procambarus clarkii (Girard, 1852) (Malacostraca, Decapoda, Cambaridae)
Descrizione
Dimensioni medio-grandi variabili da 10-20 cm; colore rosso brillante; capo caratterizzato da un rostro con bordi divergenti dall’apice alla regione oculare, denti laterali piccoli ed assenza della cresta mediana. Carapace granuloso con un solo paio di creste post-orbitali; solchi brachiocardici uniti nella linea mediana e presenza di molte spine nelle aree laterali. Addome con caratteristiche bande scure sulla parte dorsale ed ampio telson; chele sviluppate, granulose con margine interno irregolare provvisto di denti e carpo con una spina.
Provenienza e diffusione
Procambarus clarkii (gambero rosso della Louisiana) è una specie d’acqua dolce originaria degli Stati centro-meridionali nordamericani; ha una distribuzione praticamente cosmopolita, essendo stata introdotta in tutti i continenti con esclusione dell’Australia e dell’Antartide; in Europa è stata introdotta per la prima volta in Spagna nel 1972 e, successivamente, la sua presenza è stata riportata in numerose altre nazioni tra le quali il Portogallo, l’Inghilterra, la Francia, la Germania, l’Olanda e la Svizzera.
In Italia, in cui la prima popolazione riproduttiva è stata individuata in Piemonte nel 1989 (Del Mastro, 1992, 1999), la specie è ormai diffusa in molte Regioni: Lombardia, Liguria ed Emilia Romagna (Mazzoni et al., 1996); Toscana (Baldaccini 1995; Gherardi et al., 1999); Umbria (Dorr et al., 2003); Marche (Gabucci et al. , 1990); Lazio (Gherardi et al., 1999); Abruzzo (Gherardi et al., 1999); Sicilia (D’Angelo & Lo Valvo, 2003). Attualmente la specie è stata rinvenuta anche nel territorio veneziano.
Ecologia e biologia
Il gambero rosso della Louisiana può essere considerato una specie r-selezionata perché presenta un’elevata fecondità (300-500 uova), una crescita rapida ed una maturità precoce (a 3-5 mesi d’età), strategia tipica delle specie che vivono in ambienti instabili e di quelle colonizzatrici.
Il suo successo come specie invasiva dipende anche dalla capacità di resistere a stress ambientali, quali assenza di acqua superficiale (la sua capacità di restare fuori dall’acqua per ore gli conferisce una straordinaria capacità dispersiva), temperature estreme, salinità, basse concentrazioni di ossigeno e presenza di agenti inquinanti (Barbaresi, 2002). Inoltre, a differenza delle specie europee di gambero come Austrapotamobius pallipes, non è soggetto alla “peste del gambero” portata dal fungo Aphanomyces astaci, ma anzi ne è il cosiddetto “portatore sano”.
La resistenza di Procambarus clarkii a condizioni ambientali estreme può quindi essere messa in relazione sia ad adattamenti fisiologici sia al comportamento di scavo ed occupazione di tane. La tana, costruita scavando gallerie sotterranee, a volte anche molto profonde, è fondamentale per questa specie sia per difendersi da predatori in momenti critici del ciclo vitale, come durante il periodo di muta e riproduzione, sia in condizioni di assenza di acqua superficiale e di temperature estreme (Barbaresi, 2002). La sua plasticità comportamentale è poi anche confermata dalle sue abitudini trofiche; infatti la sua dieta è molto variegata: si nutre di ogni sostanza organica disponibile e sa sfruttare, quando le risorse sono limitate, quello che ha a disposizione nell’habitat.
L’introduzione di questa specie alloctona potrebbe portare ad impatti negativi piuttosto considerevoli, quali fenomeni di predazione e competizione con organismi autoctoni, modificazione degli habitat, introduzione di agenti patogeni e fenomeni di instabilità idrogeologica collegati con la sua attività fossoria (Del Mastro, 1999).
Bibliografia
BALDACCINI G.N., 1995. Considerazioni su alcuni macroinvertebrati dell’area umida di Massaciuccoli (Toscana). In: Tomei P.E., Guazzi E. (a cura), Il bacino del Massaciuccoli – IV. Pacini, Pisa: 91-113.
BARBARESI S., 2002. Proprietà invasive di Procambarus clarkii. Atti del Convegno Nazionale “La gestione delle specie alloctone in Italia: il caso della nutria e del gambero rosso della Louisiana”, Firenze.
D’ANGELO S., LO VALVO M., 2003. On the presence of the red swamp crayfish Procambarus clarkii in Sicily. Naturalista siciliano, 27 (3-4): 325-327.
DEL MASTRO G.B., 1992. Sull’acclimatazione del gambero della Louisiana Procambarus clarkii (Girard, 1852) nelle acque dolci italiane. Pianura Suppl. di Provincia Nuova, 4: 5-10.
DEL MASTRO G.B., 1999. Annotazioni sulla storia naturale del gambero della Louisiana Procambarus clarkii (Girard, 1852) in Piemonte centrale e prima segnalazione regionale del gambero americano Orconectes limosus (Rafinesque, 1817). Riv. Piem. St. Nat., 20: 65-92.
DORR J.A.M., PEDICILLO G., LORENZONI M., 2003. First record of Procambarus clarkii, Orconectes limosus and Astacus leptodactylus in Umbria. Rivista di Idrobiologia, 40 (2-3): 221-223.
GABUCCI L., PARA R., POSELLI M., 1990. Pesci e Crostacei d’acqua dolce della provincia di Pesaro-Urbino. La Pieve, Villa Verrucchio.
GHERARDI F., BALDACCINI G.N., BARBARESI S., ERCOLINI P., DE LUISE G., MAZZONI D., MORI M., 1999. Alien crayfish: the situation of Italy. Crustacean Issues, 11: 107-128.
MAZZONI D., MINELLI G., QUAGLIO F., RIZZOLI M., 1996. Sulla presenza del gambero della Louisiana Procambarus clarkii (Girard, 1852) nelle acque interne dell’Emilia-Romagna. In: Atti Conv. Naz. “Il contributo dei progetti di ricerca allo sviluppo dell’acqua nazionale”: 75-82.
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