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Loxosceles rufescens Dufour, 1820 (Arachnida, Araneae, Sicariidae)
Corpo lungo 8-10 mm; il maschio è più piccolo, ma con zampe più lunghe. Il cefalotorace è più lungo che largo, appiattito, giallastro-marrone con macchia scura a forma di violino, da cui deriva anche il nome comune statunitense “fiddle head spider”. Possiede sei occhi, raggruppati in tre coppie di due e disposti lungo una linea nettamente ricurva. L’addome è di forma ovoidale e di colore rosso-marrone uniforme, senza alcun disegno. Ha zampe esili e assai lunghe, prive di anellatura, con pelosità aderente e due unghie tarsali. I cheliceri sono provvisti di chele e molto deboli, ma l’articolo distale (artiglio) negli esemplari adulti misura 0,6 – 0,8 mm di lunghezza (viene utilizzato per l’inoculazione intradermale).
Ragno originario dei paesi circum-mediterranei, ma considerato cosmopolita per trasporto passivo nelle zone temperate. E’ diffuso in tutto il territorio italiano; alle nostre latitudini si rinviene solo in ambiente urbano. Nella città lagunare trova un ambiente favorevole sotto le tegole dei tetti, riuscendo a penetrare nei solai e nei piani superiori delle abitazioni veneziane; ciò facilita le occasioni di contatto con l’uomo.
Ha spiccata attività notturna; la sua tela, non essenziale alla cattura delle prede, è sempre aderente al supporto (suolo, pareti ecc.). Sembra avere abitudini da spazzino, cibandosi di insetti morti. In condizioni favorevoli tende a formare popolazioni numerose; prospera in particolare negli ambienti antropizzati. Occupa generalmente luoghi poco illuminati e riparati, sia all’interno che all’esterno delle abitazioni. Lo si rinviene infatti in solai, seminterrati, cantine, sgabuzzini, dove cerca rifugio tra calzature, abiti e lenzuola, entro casse e bauli, dietro i mobili. Lo si può ritrovare anche negli edifici annessi, quali granai, stalle o fienili, capannoni e garages. All’esterno vive sotto tronchi, rocce isolate e cataste di legna.
Non è aggressivo e normalmente morde solo se calpestato o disturbato. Alcune persone sono state colpite dal ragno a letto, dopo averlo inavvertitamente schiacciato rigirandosi, altre durante le operazioni di pulizia. Può capitare di essere morsi indossando abiti o scarpe abbandonati nelle stanze ed occupati dal ragno quali rifugi.
E’ uno dei pochi ragni velenosi viventi in Italia; è scarsamente aggressivo ma il suo morso causa edemi, necrosi ed ulcerazioni alle parti colpite, sintomi generalmente accompagnati da febbre, malessere ed esantema eritematoso generalizzato. A queste manifestazioni possono aggiungersi gravi complicazioni sistemiche quali anemia emolitica, emoglobinuria, ematuria, itterizia, febbre alta con implicazioni del sensorio, con esito mortale nel 4% dei casi.
Nei casi registrati a Venezia la patologia dovuta al morso si è finora manifestata con necrosi cutanee più o meno estese; in un singolo caso una necrosi di lieve entità era accompagnata da linfangite (infiammazione acuta dei vasi linfatici sottocutanei, di solito provocata dallo Streptococcus pyogenes).
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Bibliografia:
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