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Undaria pinnatifida (Harvey) Suringar (Laminariales, Alariaceae)
Descrizione
Alga fogliforme di grande dimensioni, il cui tallo raggiunge i 120-140 cm di lunghezza (foto a lato). Si ancora saldamente al substrato con una porzione basale allargata, robusta e fortemente adesa, che si continua nella parte iniziale della fronda formata da un colletto ripiegato più volte, a guisa di fisarmonica (foto sotto). La parte centrale e distale dell’alga, di aspetto foglioso, nastriforme ed appiattito, presenta digitazioni laterali più o meno allungate. Il tallo è di colore bruno rossiccio, carnoso, e risulta viscido al tatto per la presenza di un muco superficiale.
Provenienza e diffusione in Mediterraneo e Laguna di Venezia
Specie alloctona di provenienza giapponese, comunemente nota come Wakame, si è diffusa come epifita con il traffico di ostriche vive in Pacifico, Atlantico Nord Orientale (dalla Norvegia alla Spagna) ed in Mediterraneo (Boudouresque et al., 1992). In laguna di Venezia è giunta nel 1992, attorno alla città di Chioggia (Rismondo et al., 1993), diffondendosi prima nel bacino Sud e sucessivamente in tutta la laguna (Curiel et al., 1998). In molte aree durante il periodo favorevole raggiunge densità tali da apparire come cinture continue attorno a rive e secche caratterizzate da bassi fondali. Le lunghissime fronde raggiungono la superficie anche su fondali superiori al metro e mezzo, ostacolando talvolta la navigazione di piccoli natanti e dando la sensazione di fondali più bassi di quelli effettivamente presenti.
Ecologia e biologia
U. pinnatifida colonizza massicciamente susbtrati solidi coerenti posti negli orizzonti medi ed inferiori del mesolitorale, fino all’inizio del piano infralitorale. Spesso in associazione con l’altra alga alloctona di notevoli dimensioni Sargassum muticum presente in laguna di Venezia, tende a distribuirsi però a profondità leggermente inferiori. Nel periodo stagionale favorevole, che condivide con S. muticum, che va dall’inizio dell’inverno alla tarda primavera (Curiel et al., 2001), si possono quindi notare spesso lungo le rive cittadine (Zattere, Riva degli Schiavoni, Sant’Elena, Giardini, Fondamente Nuove, Celestia, ecc.) ed i canali principali e maggiormente vivificati due fasce densissime, quella più superficiale formata da U. pinnatifida e quella immediatamente più profonda di S. muticum. Durante le basse maree le fronde di ambedue le specie emergono formando vere cinture attorno alle rive ed alle secche colonizzate.
Nel periodo estivo regredisce fino a sparire completamente quando l’acqua raggiunge le temperature maggiori, ma già nel periodo primaverile queste alghe appaiono evidentemente al termine del loro ciclo, ed i talli iniziano a deperire e decomporsi progressivamente.
Bibliografia
BOUDOURESQUE C. F., MEINESZ A., VERLAQUE M, 1992. Guide des Mers d’ Europe. Delachaux et Niestle’ ed., Paris. 231 pp.
CURIEL D., BELLEMO G., MARZOCCHI M., SCATTOLIN M., PARISI G., 1998. Distribution of introduced Japanese macroalgae Undaria pinnatifida, Sargassum muticum (Phaeophyta) and Antithamnion pectinatum (Rhodophyta) in the Lagoon of Venice. Hydrobiologia 385: 17-22.
CURIEL D., GUIDETTI P., BELLEMO G., SCATTOLIN M., MARZOCCHI M., 2001. The indroduced alga Undaria pinnatifida (Laminariales, Alariaceae) in the lagoon of Venice. Hydrobiologia 477: 209-219.
LA ROCCA B., 2002. Le alghe della laguna di Venezia. Comune di Venezia – Ass. Pubblica Istruzione – Itinerari Educativi .. Venezia. 120 pp.
RISMONDO A., VOLPE S., CURIEL D., SOLAZZI A., 1993. Segnalazione di Undaria pinnatifida (Harvey) Suringar a chioggia (Laguna Veneta). Lavori Soc. ven. Sc. Nat. 18: 328-330.
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