Museo di Storia Naturale di Venezia

Museo di Storia Naturale di Venezia Giancarlo Ligabue

Progetti

Progetto ARVe

Il progetto ARVe – Atlante dei Ropaloceri del Veneto (2009-2014) è stato un progetto di ricerca condotto con la partecipazione del pubblico (“citizen science”), dedicato alle farfalle diurne (Ropaloceri) del Veneto.

Perché questa iniziativa?

Il progetto ARVe è stato avviato dal desiderio di colmare una notevole lacuna nella conoscenza della biodiversità del Veneto. Infatti, fatta eccezione per alcuni territori (M. Baldo, parte dei Lessini veronesi, Colli Euganei e alcune altre aree limitate), la composizione delle comunità di farfalle diurne di questa regione e la distribuzione geografica delle diverse specie si conoscevano solo in modo estremamente vago. Anche se finora questi organismi sono stati piuttosto trascurati sia a livello regionale che nazionale, i Ropaloceri vengono riconosciuti come utili indicatori per la gestione del territorio e la conservazione dei suoi valori ambientali, nonché efficaci soggetti per la divulgazione naturalistica e la didattica ambientale.

La strategia di lavoro

In analogia ad altre efficaci esperienze di indagine faunistica, condotte a livello regionale o provinciale per altri gruppi di organismi (come anfibi, rettili, uccelli), il progetto ARVe si è basato fondamentalmente sulla collaborazione volontaria di un esteso numero di persone, motivate da obiettivi condivisi di documentazione scientifica e di valorizzazione e conservazione della realtà naturale.

La raccolta dati è durata per tre anni (2010-2012) e ha visto la partecipazione di oltre 100 persone e di vari enti, che hanno collaborato raccogliendo segnalazioni di farfalle in modo indipendente. Il coordinamento è stato curato da Lucio Bonato (Dip. Biologia, Univ. Padova) e Marco Uliana (Museo di Storia Naturale di Venezia), con la collaborazione di Paolo Paolucci (Dip. Agronomia Amb., Gruppo di Entomologia, Univ. Padova) e Michele Zanetti (Associazione Naturalistica Sandonatese).

 

 

I risultati

Il progetto ha permesso di raccogliere oltre 68.000 dati, dei quali oltre 60.000 sono risultati attendibili dopo un severo processo di validazione e utilizzati per studiare la distribuzione delle 170 specie di farfalle diurne riscontrate in Veneto.

Oltre 35.000 di questi dati sono stati prodotti da osservazioni appositamente condotte per questo progetto, altri provengono dallo spoglio della letteratura o dall’esame di collezioni pubbliche e private.

Il database prodotto è stato messo a disposizione della Regione Veneto, e il suo contenuto è stato riassunto in un volume grande formato, che presentare una dettagliata mappa di distribuzione per ciascuna specie ed è impreziosito da un ricchissimo corredo di fotografie riprese in natura, scelte fra quelle che sono state raccolte nell’ambito della ricerca.

Il volume, edito da Marsilio, è in vendita nelle librerie e presso il bookshop del Museo.