Museo di Storia Naturale di Venezia

Museo di Storia Naturale di Venezia Giancarlo Ligabue

Privato: NEWS

News 2010

CONCORSO
Dal 26 dicembre al Museo di Storia Naturale di Venezia potrai vedere un grande scheletro di balenottera lungo quasi 20 metri. Lo scheletro è stato ripulito, montato e ora è esposto sul soffitto al piano terra del Museo, vicino allo scheletro di capodoglio che trovi in entrata: la “Galleria dei Cetacei” è quasi finita!
La balenottera esposta al Museo ha bisogno di un nome! Ti piacerebbe inventarne uno? Allora vieni a vederla e partecipa al concorso “Una Balena al Museo” disegnando e pensando a un nome per la nostra balenottera! Una giuria composta da scienziati, giornalisti e architetti valuterà il più bel disegno e il nome più originale che verranno stampati sulla fascia informativa dell’allestimento, situata sotto lo scheletro della balenottera, insieme alle informazioni di carattere scientifico. Diventerà così la nostra, e un po’ anche la tua, balenottera.

Balenottera comune – Balenoptera physalus (PDF 27,4 KB) >>>

Regolamento concorso “Una Balena al Museo” (PDF 37,7 KB) >>>

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TARTARUGHE MARINE
Presentati in anteprima all’isola della Certosa le ricerche del Museo di Storia Naturale e i nuovi materiali divulgativi sulle attività di salvaguardia delle tartarughe marine. Durante l’incontro è stata richiesta la collaborazione di tutti i cittadini e in particolare delle persone che amano “andare per mare”, per segnalare e monitorare la presenza di questi animali. La abitudini e le migrazioni delle tartarughe marine, in particolare nell’Adriatico, sono infatti ancora poco conosciute; tutte le segnalazioni, anche quelle relative di esemplari morti, sono quindi un importante contributo alla campagna di ricerca e alle azioni di salvaguardia. Per far conoscere questi animali è stato realizzato un pieghevole: “IL LUNGO VIAGGIO DELLE TARTARUGHE MARINE” edito da ARPAV (Agenzia Regionale per la Prevenzione e Protezione Ambientale del Veneto) e Museo di Storia Naturale (Fondazione Musei Civici di Venezia) supervisione scientifica di Luca Mizzan testi di Margherita Fusco disegni di Gea D’Este grafica di Giorgia Revelli Il pieghevole di piccolo formato – 12 cm x 12 cm – presenta un piccola storia per bambini, realizzato con illustrazioni originali, che racconta il “viaggio” delle tartarughe marine: la schiusa delle uova nei paesi più caldi, l’arrivo nei nostri mari in cerca di cibo, il ritorno dopo molti anni nella spiaggia dove sono nate per deporre le uova. Sul retro utili informazioni e curiosità sulla vita delle tartarughe presenti lungo le nostre coste ma anche indicazioni su comportamenti da seguire in caso di avvistamento in mare o in spiaggia. Se si incontra una tartaruga malata o ferita è necessario contattare la Capitaneria di Porto al numero blu 1530: la tartaruga sarà recuperata da personale specializzato, portata in un centro di recupero dove sarà curata e infine liberata vicino al luogo di ritrovamento. L’avvistamento di una tartaruga in mare può invece essere segnalato al Museo di Storia Naturale di Venezia allo +39 041 2750206.

La Tartaruga comune (Caretta caretta) è la specie più diffusa nel Mediterraneo. Rettile perfettamente adattato alla vita acquatica, predilige le acque temperate, respira aria attraverso i polmoni ma è in grado di fare apnee molto lunghe. E’ un animale onnivoro che si nutre soprattutto di molluschi, crostacei, ricci di mare, pesci e meduse. Nel Mediterraneo sono presenti altre due specie: la Tartaruga verde (Chelonia mydas) dal capo assottigliato e dieta vegetariana e la Tartaruga liuto (Dermochelys coriacea) la più grande tartaruga vivente che si nutre prevalentemente di meduse. Le tartarughe marine, come tutti i rettili, sono animali a sangue freddo e per questo passano i mesi invernali nelle zone più meridionali del Mediterraneo e lungo le coste africane. Durante i mesi estivi tuttavia l’Alto Adriatico si riscalda velocemente, raggiungendo i valori massimi per il Mediterraneo e la sua particolare ricchezza attira le tartarughe che in esso trovano cibo facile e abbondante. Questi animali, in particolare gli esemplari giovani, risalgono l’Adriatico durante la tarda primavera, nutrendosi sui ricchissimi fondali, facilmente accessibili perché poco profondi, crescendo rapidamente di peso e dimensioni. In estate non è quindi raro osservare le tartarughe vicino alle nostre coste ed occasionalmente anche dentro le principali lagune, mentre si nutrono o riposano immobili in superficie riscaldandosi al sole. In autunno, al raffreddarsi dell’acqua, tornano a ridiscendere verso le aree meridionali del Mediterraneo ripercorrendo in senso contrario la migrazione compiuta nella primavera. Alcuni esemplari sembrano fermarsi a svernare anche nei fondali delle zone centrali e meridionali dello stesso Adriatico. Purtroppo le tartarughe marine sono fortemente minacciate in tutto il bacino del Mediterraneo a causa delle sempre più intense attività umane sia a terra che in mare; possano incappare in ami, reti e altri attrezzi da pesca, essere investite da barche a motore, inghiottire oggetti di plastica, in particolare sacchetti, che ne causano il soffocamento o la morte per inedia. I progetti di ricerca e salvaguardia Il Ministero dell’Ambiente ha varato un Piano d’azione nazionale per la salvaguardia delle tartarughe marine (PATMA) ed una serie di Linee guida per regolamentare e standardizzare tutte le attività che riguardano la raccolta dei dati, il trasporto, la manipolazione, la gestione dei centri di recupero e la ricerca sulle tartarughe marine. La Regione Veneto ha aderito al PATMA alla fine dello scorso anno e da allora è in atto un processo di integrazione di tutti gli attori coinvolti che vede il Museo di Storia Naturale di Venezia fra i primi partecipanti al gruppo di lavoro. Il Museo in particolare: raccoglie segnalazioni di tartarughe marine sulla costa del Veneto, in Laguna di Venezia e in Alto Adriatico in generale sin dagli anni ’80 e in modo più organico e standardizzato dal 2007. Le segnalazioni sono raccolte in un database interno, accessibile su richiesta; pubblica annualmente le segnalazioni raccolte sul bollettino del Museo; conserva tra le sue collezioni numerosi reperti storici e recenti di tartarughe marine, tra cui gli unici due esemplari di tartaruga verde documentati per il Golfo di Venezia in più di 150 anni; collabora con l’Università di Roma Tor Vergata per l’analisi del DNA per identificare la provenienza degli esemplari locali e/o conservati al Museo; ha redatto una scheda di segnalazione per l’avvistamento/rilevamento di tartarughe marine facilmente compilabile anche dai non addetti ai lavori che diverrà a breve lo standard ufficiale della Regione Veneto; insieme ad ARPAV si occupa di diffondere al pubblico le informazioni sulla biologia, i rischi e la salvaguardia delle tartarughe marine; collabora con la Regione per la redazione del protocollo ufficiale di recupero e gestione delle tartarughe marine in difficoltà; ha istituito assieme a Museo Civico di Storia Naturale di Jesolo, il WWF Veneto e WWF Italia-Network tartarughe marine, un Coordinamento regionale per coprire l’intero litorale veneto per il monitoraggio, la raccolta delle segnalazioni e l’ausilio al recupero degli esemplari. Partecipano inoltre al Coordinamento il Dipartimento di Veterinaria dell’Università di Padova (Legnaro) per gli aspetti veterinari e patologici, il Corpo Forestale dello Stato e le Capitanerie di Porto per le rispettive competenze nel settore.

Scheda di segnalazione tartarughe marine (PDF) >>>

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PERCORSI GUIDATI
Dal 12 giugno 2010, la Fondazione Musei Civici di Venezia organizza, insieme al partner Pierreci-Codess, un servizio permanente di percorsi guidati a partenza fissa. I percorsi si svolgono in tutti i giorni di apertura del Museo (mercoledì, sabato e domenica) con partenza alle 10.30 e alle 11.30, il costo del percorso è di 5 euro per gli adulti, 3 euro per i ragazzi (under 25). Ovviamente è possibile fruire del servizio di percorsi guidati personalizzati anche al di fuori di questi orari, prenotandoli, con almeno 3 giorni di anticipo, al call-center 848082000. In questo caso il costo per gruppi di massimo 25 persone è di 90 euro. Questo servizio è disponibile anche in lingua straniera (inglese, francese e tedesco).

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RIAPRE IL MUSEO
L’8 marzo 2010 il Museo riapre! Una sede rinnovata e accogliente per l’educazione scientifica e naturalistica delle nuove generazioni. E’ un allestimento nuovo e suggestivo, lungo undici sale al primo piano del Fondaco dei Turchi. Nuove aree di accoglienza al piano terra, con un giardino recuperato per il museo e per la città. Un approccio museologico e un impianto museografico moderni e originali e altri programmi di ampliamento. Dopo i lavori di restauro globale che hanno interessato l’edificio negli ultimi anni, consentendone il risanamento e l’adeguamento impiantistico, e dopo il completamento del restauro delle collezioni, si è conclusa una fase importante del nuovo riallestimento. Riapre al pubblico, in uno dei palazzi più noti della città, un museo radicalmente rinnovato, che da un lato recupera e riqualifica la tradizione scientifica e didattica, dall’altro sperimenta e propone, sul piano dei contenuti e dell’allestimento, strumenti e metodi nuovi, frutto del lavoro di un gruppo affiatato che comprende, a fianco dei responsabili scientifici del museo, architetti e professionisti della comunicazione.

Riapertura del Museo di Storia Naturale di Venezia (PDF 85 KB) >>>