Uno dei compiti fondamentali è il restauro dei reperti danneggiati, conservati in modo inappropriato o che necessitano di periodica manutenzione, come quelli in liquido. È frequente la necessità di intervenire per bloccare e riparare i danni prodotti da parassiti, in particolare insetti e muffe. Tra gli interventi più importanti condotti in anni recenti, si segnalano i restauri conservativi sui reperti della collezione etnografica di Giovanni Miani e sugli eccezionali preparati anatomici della collezione di Enrico Filippo Trois.
Restauro collezione africana De Reali
I materiali della collezione etnografico-naturalistica di Giuseppe De Reali sono stati raccolti durante 12 viaggi compiuti tra l’Africa settentrionale e sahariana e l’Africa equatoriale, e in particolare durante le battute di “caccia grossa”, nel periodo che va dal 1898 al 1929. La collezione comprende reperti di varie tipologie: busti, pelli, esemplari naturalizzati, materiali osteologici, reperti etnografici e stampe.
Le operazioni di restauro sulla collezione sono state eseguite in parte dai tecnici del Museo, in parte da una ditta esterna, vista l’entità e la complessità degli interventi necessari.
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Restauro collezione etnografica di Giovanni Miani
La collezione etnografica dell’esploratore Giovanni Miani è costituita da oggetti realizzati con i materiali più disparati: legno, metallo, avorio, pelli ed ossa di animali, fibre vegetali, ceramiche.
Per questo motivo è stato necessario utilizzare metodi e materiali diversi nel delicato intervento di pulizia e restauro.
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Restauro collezione di preparati zootomici Trois
La collezione di preparati anatomici di Enrico Filippo Trois rappresenta un unicum date le particolari tecniche utilizzate nel conservare i preparati a secco e sotto liquido (formaldeide).
Alcune delle metodologie utilizzate da questo tassidermista per evidenziare il sistema arterioso e venoso e per conservare organi come lo stomaco, il fegato, il cuore e i polmoni rimangono tuttora in parte sconosciute.